L'importanza di una password sicura rappresenta ormai un principio cardine della sicurezza informatica. Nonostante tale consapevolezza, una porzione significativa di utenti persiste nell'adottare chiavi d'accesso semplici e prevedibili, compromettendo in modo rilevante la sicurezza dei propri account e la riservatezza dei dati personali.
A tal proposito, un recente studio condotto dalla piattaforma Truffa.net (specializzata nella verifica di legalità e affidabilità di siti di gioco e investimento) e divulgato da Skytg24, ha elaborato una classifica che si configura come un campanello d'allarme per la comunità digitale. La ricerca ha infatti rivelato le password più vulnerabili a livello globale e nazionale, evidenziando le criticità nelle attuali pratiche di protezione degli accessi.
L'errore comune nella scelta della password
La selezione della password è il primo e più cruciale passo per proteggere i nostri account digitali. Nonostante ciò, la tentazione di scegliere combinazioni facili da ricordare, come nomi, date di nascita o sequenze numeriche intuitive, è molto forte. È proprio in questi casi che si apre la strada agli hacker, che sfruttano la prevedibilità umana per compromettere la sicurezza dei dati.
La classifica globale: "123456" vince (e perde) ancora
Secondo i dati raccolti da Truffa.net, la password più violata a livello globale è "123456". Questa sequenza numerica elementare è stata rintracciata in 132.211.338 data breach internazionali, in quanto viene ancora scelta da più di 3 milioni di utenti, confermandosi tra le password più vulnerabili al mondo.
Le sequenze numeriche dominano la classifica delle password più deboli e comunemente hackerate. Tra queste figurano:
A queste si aggiungono termini estremamente comuni, ma altrettanto rischiosi:
L'Italia non fa eccezione: nomi e squadre a rischio
La classifica italiana ricalca da vicino quella mondiale, con le stesse sequenze numeriche ("123456", "123456789", "12345678") tra le password più a rischio. In Italia, si aggiungono però delle specificità che riflettono la nostra cultura:
Questi dati evidenziano quanto sia ancora diffusa e rischiosa l’abitudine di utilizzare password semplici, basate su informazioni personali o sequenze facilmente intuibili. Per proteggere efficacemente i propri dati, la strategia migliore rimane scegliere password complesse, lunghe e uniche per ciascun account.