ESG 07.11

Crowe Bompani e l’Università di Brescia al tavolo della sostenibilità con le imprese del territorio e gli intermediari finanziari

Oltre 100 presenze il 7 novembre in Ateneo per la “rivoluzione sostenibile”

22/11/2023
ESG 07.11

Environmental, Social and Governance ossia Everywhere Sustainability Goals

Più di cento addetti ai lavori, tra amministratori, dirigenti e quadri, professionisti hanno partecipato all’evento formativo organizzato da Crowe Bompani S.p.A. in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia sul tema della sostenibilità e delle buone pratiche di governo e di rendicontazione della stessa.

Un tema ineludibile come hanno ricordato in apertura dei lavori il Prof. Mario Mazzoleni (storico docente dell’Ateneo e direttore dello SMAE School of Management and Advanced Education, la scuola di alta formazione dell’università bresciana) e il Prof. Cristian Carini, docente universitario che ha approfondito il tema dell’assurance della rendicontazione di sostenibilità. Obiettivi ormai inderogabili che vedono l’Ateneo al fianco delle imprese e dei loro professionisti, i grandi protagonisti della sfida del cambiamento di paradigma, in cui non conterà più solo il profitto ma la ricchezza distribuita e l’attenzione agli equilibri ambientali e sociali che le aziende saranno in grado di garantire.

Sui mercati “avanzati” si imporranno sempre di più coloro che sceglieranno la sostenibilità come strategia e cultura aziendali. Un percorso non facile, che richiederà un grande sforzo culturale ed educativo: i “capitani d’impresa” dovranno essere adeguatamente preparati e l’Università degli Studi di Brescia e la SMAE saranno a fianco delle imprese del territorio.

Il prof. Giacomini ha illustrato compiutamente i contenuti della sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni: ambientale, sociale e di governance.

Tutte tematiche assai attuali nei processi di cambiamento che riguardano le aziende storiche e tipicamente familiari della Lombardia Orientale.

Il prof. Giacomini ha ricordato come un’integrazione di successo e una gestione efficace della sostenibilità in un’organizzazione richiedano una leadership impegnata, una direzione chiara e un’integrazione strategica, e una scelta di rendicontazione trasparente, efficace e affidabile (introducendo pertanto anche il tema della certificazione come passaggio in grado di rafforzare l’attendibilità dei dati comunicati alle comunità e ai mercati). Questi elementi necessitano indubbiamente di una solida struttura di governance (Elkington, 2006). La governance della sostenibilità aiuta infatti un’organizzazione a implementare trasversalmente la strategia di sostenibilità, a gestire i processi di definizione degli obiettivi e di rendicontazione, a rafforzare le relazioni con gli stakeholder esterni e a garantire l’accountability.

Come e dove la sostenibilità si inserisce nella struttura aziendale complessiva può rivelare molto della direzione e delle priorità di un’azienda. Al riguardo è doveroso ricordare che a livello organizzativo non esiste una struttura standard che può essere applicata; ogni impresa deve adattare il proprio approccio a ciò che è più coerente e funzionale con il suo modello di business, la struttura, le risorse e il livello di integrazione della sostenibilità nel business.

Numerosi studiosi hanno sottolineato come modelli di impresa orientati al coinvolgimento degli stakeholders o, più generalmente, a principi di responsabilità sociale, contribuiscano oltre che al successo economico dell’impresa anche allo sviluppo sociale del territorio in cui essa opera (Kiesnere and Baumgartner, 2019; Fordham and Robinson, 2018; Del Baldo 2014). In aggiunta, buone pratiche di governance possono essere un fattore efficace per evitare comportamenti opportunistici dei singoli e scarsa trasparenza nella gestione delle pratiche aziendali.

Il prof. Giacomini ha successivamente illustrato le caratteristiche principali della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la direttiva europea che fissa i nuovi principi per la reportistica di sostenibilità delle imprese. Essa estende ad una platea di imprese molto più ampia l’obbligo di divulgare informazioni in merito alle tematiche di sostenibilità, in termini di impatto ambientale, diritti sociali, diritti umani e fattori di governance.

La Direttiva richiama, inoltre, il principio della “doppia rilevanza” (double materiality”), richiedendo alle imprese di considerare sia l’impatto delle proprie attività sulle persone e sull’ambiente, sia il modo in cui le tematiche di sostenibilità incidono sull’impresa (sia l’impatto dell’impresa che l’impatto sull’impresa).

La Direttiva CSRD si applicherà a tutte le grandi imprese e a tutte le società quotate in mercati regolamentati dell’UE (fatta eccezione per le microimprese quotate). La Corporate Sustainability Reporting Directive, che riguarderà quindi oltre 40.000 imprese nel giro di pochi anni, enfatizza la centralità degli stakeholders per l’identificazione dei temi più rilevanti per la rendicontazione di sostenibilità e impone di allargare la visuale a tutta la catena del valore estendendo così, di fatto, l’obbligo di sviluppare adeguate strategie di sostenibilità anche a tutte quelle realtà medie e piccole che collaborano con imprese più grandi. Per questi motivi è possibile affermare che vedremo everywhere sustainability goals.

La testimonianza di Francesca Morandi, di Morandi Group e Siderweb ha evidenziato come lo sviluppo sostenibile dell’economia e della società non possa avvenire senza lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni; quindi, le aziende dovrebbero integrare la sostenibilità nella strategia e investire in un’informazione verso l’esterno completa e corretta. La sua testimonianza ha messo in luce l'importanza cruciale della sostenibilità, specialmente in un contesto in cui l'industria dell'acciaio gioca un ruolo fondamentale.

È doveroso sottolineare che in Italia il settore dell'acciaio ha compiuto notevoli progressi in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti. Questi sforzi hanno posizionato l'Italia come leader mondiale in questo campo, dimostrando che è possibile conciliare l'attività produttiva con il rispetto per l'ambiente.

Francesca Morandi ha evidenziato come accanto a una forte dimensione valoriale e di impegno, sia essenziale fornire un racconto accurato della sostenibilità. Questo approccio non solo contribuisce a un'immagine aziendale positiva, ma rappresenta anche un mezzo efficace per promuovere la responsabilità e l'accountability nel settore. Un punto chiave emerso dalla testimonianza è l'importanza della trasparenza nella comunicazione. Morandi ha sottolineato che la condivisione aperta e chiara delle pratiche sostenibili adottate permette di instaurare relazioni durature e fiduciose con gli stakeholders, inclusi clienti, fornitori e la comunità locale. In conclusione, l'esperienza di Morandi Group e Siderweb nel settore dell'acciaio non solo testimonia un impegno reale verso la sostenibilità, ma mette in luce anche il ruolo cruciale della trasparenza nell'affermare un modello aziendale etico e responsabile.

Particolarmente efficaci le testimonianze giunte dal mondo finanziario: sia Nicola Laface (Presidente di Rotvogel , fondo lussemburghese) che Giuliano Pellegrini (Direttore Generale BCC Agrobresciano – Gruppo ICCREA) hanno confermato l’impegno ESG delle rispettive organizzazioni, ribadendo che sempre di più le scelte di investimento finanziario di lungo respiro non potranno che concentrarsi su soggetti e iniziative con una forte connotazione ESG, giudicando questa scelta come la conseguenza alla volontà di ridurre il rischio complessivo dell’investimento e, nel lungo periodo, a massimizzarne anche il ritorno economico.

L'attenzione ai temi ambientali, sociali e di governance (conosciuti con l'acronimo ESG) ha condotto a una rapida diffusione della finanza cosiddetta 'sostenibile', un ecosistema in cui gli operatori tengono conto di tali considerazioni nelle decisioni di investimento.

I rappresentanti del settore finanziario hanno ricordato che quindi il contributo attivo alla finanza sostenibile anche per accrescere la conoscenza e la consapevolezza dell'importanza di misurare e gestire i profili di sostenibilità nelle scelte finanziarie da parte di intermediari, investitori e policy maker.

Gli intermediari finanziari sono consapevoli che il percorso per la transizione ecologica ed energetica sia complesso e che sia necessario valutare congiuntamente i profili sociali, ambientali e di governo come strettamente interconnessi, contribuendo a individuare scelte di policy che, da un lato, minimizzino gli effetti negativi per i cittadini, gli intermediari e le imprese e, dall'altro, contribuiscano a una crescita economica sostenibile e duratura. In questo quadro, la transizione richiede una profonda revisione dei modelli produttivi in particolare per alcuni settori a maggiori emissioni di gas serra. Tuttavia, ciò non implica l'estromissione di questi settori dal sistema economico, ma piuttosto richiede alla finanza sostenibile una attenta ed efficiente allocazione delle risorse finanziarie necessarie agli stessi settori per completare la transizione.

Sabrina Rigo, partner dell’ufficio di Padova di Crowe Bompani, componente della commissione ESG di Assirevi e del gruppo di lavoro EMEA di Crowe Global per la CSRD è intervenuta sui temi dell’assurance ESG nel contesto attuale ISAE3000 revised e nelle prospettive future delineate dal nuovo ISSA5000. In particolare ha sottolineato come il tema ESG, che interessa tutti, ha necessità del contributo e dell’interazione del mondo accademico, finanziario, imprenditoriale e professionale che si è riunito a questo tavolo di lavoro. Il mondo accademico ha la responsabilità di tracciare le linee guida e i principi al fine di garantire trasparenza e completezza dei dati, il mondo imprenditoriale soprattutto delle “più grandi” ha la responsabilità di stimolare anche i “più piccoli” e portare a bordo la catena di valore, il mondo finanziario funge da supporto indispensabile alla transizione e da selezionatore dei più virtuosi, il mondo professionale funge da accompagnatore e formatore delle imprese. Le rotte su cui navigare prevedono aggregazione di realtà diverse, tracciabilità, legalità, controllo della supply chain e innovazione. La comunicazione e la misurazione dei risultati sono i capisaldi per il miglioramento continuo e l’assurance è garanzia di corretta e completa rendicontazione, è credibilità dell’informazione e spunto di miglioramento continuo, è contrasto al green / pink / gender / washing, è evidenza di realizzazione veritiera di un risultato sostenibile.

Gabriella Ricciardi, partner dell’ufficio di Brescia di Crowe Bompani, promotore dell’iniziativa in collaborazione con Gianluca Delbarba, Presidente di Revidea Srl , partner strategico per Crowe Bompani sul territorio bresciano, ha sottolineato nei vari passaggi che hanno accompagnato i relatori dell’evento formativo, come sia davvero importante che la sostenibilità non venga percepita dalle realtà imprenditoriali  come mera obbligatorietà normativa ma come un percorso di crescita consapevole e di scelte strategiche condivise, il reporting integrato di sostenibilità è solo il punto finale di un processo di sensibilizzazione e di riorganizzazione interna. In questo Crowe Bompani in stretta collaborazione con il mondo accademico ritiene di poter avere un ruolo attivo nell’affiancare gli imprenditori e i loro consulenti in un percorso di sviluppo verso attività sempre più orientate  a garantire gli equilibri ambientali e sociali, nella consapevolezza che ogni azienda ha le sue peculiarità che mal si adattato a modelli di rendicontazione pre-confezionata.

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