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La valutazione dell'impatto sociale nel Terzo Settore

Una misurazione “sperimentale” con le Linee Guida pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Celeste Infantino
19/06/2020
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Strettamente correlata ai contenuti del bilancio sociale, la valutazione dell’impatto sociale delle attività di interesse generale rappresenta uno strumento di trasparenza previsto in via obbligatoria per gli enti di grandi dimensioni (totale delle entrate superiori a 1 mln di Euro) che intendono iscriversi nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), nonchè per le imprese sociali di cui al D. Lgs. n. 112/2017 e successive modifiche e integrazioni.

I processi valutativi assumono infatti un ruolo centrale nel nuovo assetto normativo degli Enti del Terzo Settore (ETS), in quanto consentono di far emergere e far conoscere il valore aggiunto sociale generato, i cambiamenti sociali prodotti e la sostenibilità dell’azione sociale intrapresa.

Lo sviluppo di un sistema di valutazione permette di perseguire i seguenti obiettivi:

  • misurare qualitativamente e quantitativamente l’efficacia sul breve, medio e lungo periodo;
  • migliorare la comunicazione all'esterno;
  • aumentare l'attrattività nei confronti dei finanziatori esterni.

Oltre all'obbligatorietà prevista dalle norme nei casi più sopra citati, l'implementazione di un sistema attendibile di misurazione consente di rispettare i requisiti diffusamente richiesti dalle pubbliche amministrazioni (nell’ambito di procedure di affidamento di servizi di interesse generale), costituendo d'altronde un valido strumento "reputazionale" da adottarsi anche in via facoltativa (per i soggetti non obbligati).

Con la pubblicazione del Decreto ministeriale del 23.07.2019 (G.U. Serie Generale n. 214 del 12 settembre 2019), contenente le Linee Guida per la valutazione dell’impatto sociale (VIS), gli ETS hanno a disposizione un nuovo schema di tipo "sperimentale" che fornisce indicazioni di massima per il miglioramento della comunicazione all'esterno e per l'autovalutazione dell’efficacia del proprio operato.

Ponendosi come “strumento di facilitazione per la concreta realizzazione” della predetta valutazione, le linee guida definiscono criteri e metodologie attraverso cui gli enti possono valutare, sulla base di dati oggettivi e verificabili, i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi pianificati, rendendo disponibili le relative informazioni a tutti gli stakeholders a vario titolo coinvolti (finanziatori, lavoratori, volontari, destinatari delle attività, fornitori, ecc).

I metodi qualitativi e quantitativi potranno dar luogo a indici e indicatori di impatto da mettere in relazione con quanto rendicontato nel bilancio sociale, di cui saranno parte integrante.