Il Consiglio dell'Unione Europea ha segnato una svolta storica nel panorama tecnologico globale approvando l'Artificial Intelligence (AI) Act. Questa legge, la prima del suo genere a livello mondiale, mira a stabilire un quadro normativo il più possibile armonizzato per l’uso dell'Intelligenza Artificiale all'interno dell'UE, con un approccio "basato sul rischio" che adatta le regole alla potenziale pericolosità nell’uso dei diversi sistemi di IA.
Un approccio basato sul rischio per un'IA responsabile
L'AI Act si basa su una classificazione dei sistemi di AI in base al livello di rischio. I sistemi a basso rischio saranno soggetti a requisiti di trasparenza minimi, mentre i sistemi ad alto rischio, pur rimanendo consentiti, dovranno obbligatoriamente soddisfare una serie di criteri rigorosi per ottenere l'accesso al mercato unico europeo.
Divieti per le AI più rischiose
La normativa prevede anche divieti specifici per alcune applicazioni di AI considerate “inaccettabili” a causa del loro elevato rischio nei confronti dei diritti fondamentali e nella sicurezza dei cittadini. Tra queste, figurano la manipolazione comportamentale, il social scoring e l'utilizzo di dati biometrici per classificare le persone in base a categorie protette.
I modelli di IA per scopi generali (GPAI)
L'AI Act dedica un'attenzione particolare ai modelli di AI per scopi generali (GPAI), che saranno soggetti a requisiti specifici, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e, nel caso di modelli con rischi sistemici, a regole molto più stringenti nell’uso.
Impulso all'innovazione e alla crescita
Oltre a garantire un utilizzo responsabile dell'AI, la legge punta a promuovere l'innovazione e gli investimenti nel settore, creando un ambiente di fiducia per lo sviluppo e l'adozione di tecnologie di IA sicure e affidabili.
Quali saranno i prossimi passi e la sua entrata in vigore
Dopo la firma dei presidenti del Parlamento Europeo e del Consiglio, l'AI Act sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore venti giorni dopo. Il regolamento sarà applicato due anni dopo l'entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche.
Implicazioni per il settore IT
L'AI Act avrà un impatto significativo sul settore IT, in particolare per le aziende che sviluppano o utilizzano sistemi di AI. Le aziende dovranno adeguarsi “rapidamente” ai nuovi requisiti e garantire la conformità dei loro prodotti e servizi. La normativa rappresenta anche un'opportunità per sviluppare soluzioni innovative che rispondano ai principi di sicurezza, affidabilità e rispetto dei diritti fondamentali sanciti dall'AI Act.
L'approvazione dell'AI Act rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione dell'AI e un passo fondamentale verso un futuro in cui l'AI sia al servizio dell'umanità, promuovendo il progresso tecnologico nel rispetto dei valori fondamentali dell'UE
Come sempre Crowe Bompani è vicina ai suoi clienti in questo periodo di transizione digitale e pronti a dare supporto nell’applicazione della AI Act.